SAN GREGORIO A RISCHIO
BOMBARDAMENTO

c ammindano
nella storia di San Gregorio......
Tratto da una testimonianza di
Don Evaristo Viel
Più volte S. Gregorio aveva
rischiato il bombardamento da parte delle batterie appostate o al campo di
aviazione di S. Giustina o tra S. Giustina e
Sartena,
ma la minaccia più grave fu una sera di Settembre del 1944 quando si
videro capitare in piazza alcuni camion con mitragliere e cannoncini e
scendervi un tenente con l’ordine di convocazione immediata del
commissario prefettizio e del parroco. Io stavo conversando con l’ing. De
Conz.
Ci
presentammo insieme. Cosa era successo? Da Santa Giustina i tedeschi
avevano udito parecchi colpi di moschetto ed erano proprio partiti da
quassù. O scoprire i colpevoli o il
bombardamento.
Promettemmo che avremmo fatto del nostro meglio, ma per quella sera
sarebbe stato impossibile. Iniziammo subito delle ricerche e scoprimmo che
alcuni tedeschi erano stati a bere fino a sera presso la
Pupa
Mattiet.
Uno
s’era attardato più degli altri e scendendo a S. Giustina via
Fumach
per paura, essendo ubriaco, aveva sparato diversi colpi quasi per farsi
strada. Ne era testimone Beatrice Cassol.
Il mattino seguente scendemmo a S. Giustina l’ing. De
Conz,
la Beatrice ed io. Attendemmo il tenente per più di un’ora nella sua
anticamera all’albergo Monte
Pizzocco
e finalmente ci venne davanti con faccia truce. Spiegammo che i colpi di
moschetto l’aveva sparati un tedesco. “Sareste capaci di riconoscerlo?”,
disse rivolgendosi a Beatrice. “Sì” rispose lei.
Ci portò alla compagnia, fece
schierare i soldati e: “Chi è tra questi?” disse. Beatrice scrutò uno ad
uno e poi: “Questo!” disse.Era proprio lui ed aveva in dotazione un
moschetto italiano.Fummo congedati con un
PRESENTAT’ARM.
© Cassol
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