Antiche tracce di vita:
CALIFORNIA
ADDIO !

alifornia
I monti del
Sole
Un'altra storia con un finale sconcertante avvenuta all’ombra dei monti
del sole, cuore selvaggio quasi inaccessibile del parco delle Dolomiti
bellunesi, una continua lotta di sopravivenza nel rapporto tra gli esseri
umani e l’ostile territorio montano. Questi monti, leggendari e misteriosi
già nel nome, in passato noto nascondiglio di contrabbandieri e
partigiani, luogo di lavoro per boscaioli e minatori, rifugio per camosci,
negli ultimi periodi anche orsi e linci, trattato col dovuto rispetto da
escursionisti ed alpinisti. Un racconto sulla leggendaria California , un
paese che un tempo esisteva,lindo, una vegetazione stupenda, con le ricche
miniere di mercurio, posto in fondo alla valle del Mis con il suo lago che
ancora conserva sul fondo le tracce di una lunga civiltà, era come entrare
in un altro mondo, una storia davvero singolare, dove il tempo, le
condizioni climatiche o perlomeno le scelte che sono state fatte, fino al
1966 c’era un paese bellissimo, l’alluvione lo ha spazzato via.
Origini
La storia racconta che
California sorge a metà dell’800 attorno a un’osteria frequentata dai
minatori che lavoravano nella miniera di mercurio poco lontano; osteria
“Alla California” si chiamava in omaggio allo stato americano, si dice che
il proprietario fosse emigrato proprio in America negli anni precedenti,
l’osteria col via vai dei minatori, si ingrandì’ per essere trasformata in
un albergo ristorante, iniziarono ad arrivare i primi turisti, si
costruirono altre case e una chiesa. California è un nome inconsueto da
queste parti, sta di fatto che un nome così non era sprecato per il luogo,
reso in questi ultimi anni confortevole dalle case sorte tutte intorno,
con i fiori ai davanzali, gerani rossi sullo sfondo verde del paesaggio;
poi lì vicino avevano costruito anche un lago ed anche quello attirava i
turisti.

Primo piano dell'albergo California, centro
vitale della vita sociale della zona.
La miniera
In passato era stata aperta una miniera di mercurio, la miniera di Vallalta, questa miniera si trovava a circa 700 metri di altitudine, in
particolare tra il 1860 e il 1870 fu la sesta miniera europea per la
produzione del mercurio. La miniera aveva attirato manodopera e gente,
così attorno a questo nucleo originario dell’osteria si formò il paese.
Fin dai primi anni dell'Ottocento la società Veneta Montanistica di
Venezia gestiva nella zona di Vallalta le miniere di mercurio e di pirite
aurifera.Là c'erano i forni per il trattamento del
minerale, che da essi usciva liquefatto; raccolto in "bisacche" di cuoio,
veniva poi portato, a mezzo di muli, nella valle Imperina (Agordo) per la
lavorazione. Prima di queste miniere, tutta la zona
veniva chiamata Vallalta; esiste un altopiano, che si estende sopra le
miniere, fino al confine con il comune di Sagron, in provincia di trento
(dove erano dislocati i forni) che è tuttora chiamata Forni di Vallalta.Queste
miniere sono rimaste in funzione per oltre un secolo.In quel periodo, si
diceva che fossero sorte delle controversie con l'Austria(che era
confinante) perché sembrava che nel sottosuolo si sconfinasse nel
territorio straniero.A California c'era un fabbricato, dove la
direzione delle miniere aveva gli uffici, adibito anche ad abitazione per
i dirigenti dei lavori. Verso la fine dell'ottocento, le miniere vennero
chiuse, perciò la direzione vendette il fabbricato al signor Matteo Masoch.
detto Moro, che abitava nel villaggio di Pattine, sulla destra del
torrente Mis.
La strada
L’apertura della strada della valle del Mis nel 1919, era una strada
impegnativa ma importante, ogni giorno passava la corriera , il servizio
California-S. Giustina fu istituito il 1° Gennaio 1921, passando lo
stretto e tortuoso canale del Mis e collegando la valbelluna con questo
bel paese sorto dal nulla, l’Eldorado, il sogno americano di fine
ottocento proprio in fondo alla valle. A metà degli anni cinquanta il
paese raggiunse una popolazione di circa centocinquanta anime tanto che
nel 1960 la chiesa, costruita negli anni trenta divenne parrocchiale con
il nome di San Pio X con il proprio parroco: Don Giovanni Marcon; Il
culmine della maturità sociale si verifica con la toccante cerimonia che
vede lo sposalizio delle sorelle Alma e Rosa Bressan con Silvano e Angelo
Rosson: il doppio matrimonio è celebrato nella chiesetta di California l'8
ottobre 1966, pochi giorni prima del disastro.

Il benvenuto ai suonatori che hanno portato un pò
di allegria all'albergo BISSOLI in California nei tempi d'oro nella valle
del Mis. Anni '40.
La corriera
Anno 1922-La
prima camionabile che attraversava quella impervia valle del Canale del
Mis . Un ardito percorso lungo 11 chilometri, passando da una sponda
all'altra della strettissima valle, attraverso 9 tra ponti e ponticelli e
7 gallerie, permise l'istituzione nello stesso anno di un servizio
giornaliero di trasporti, ad opera della società "Doglioni e Martini" di
Sospirolo, con un automezzo con la carozzeria di legno e i sedili
costituiti da panchine trasversali pure in legno. In poche parole la prima corriera era un camioncino della naia con gomme piene, con sopra
panche da 12 posti in tutto, rivestito da un telo, c’era un’unica corsa
giornaliera che partiva da Bribano alle 10 in coincidenza con il treno che
arrivava da Padova con ritorno alle ore 15 da California. In seguito le
corse furono raddoppiate.
Osteria e albergo
Negli anni ’50 la situazione italiana andò migliorando e gli effetti
positivi si fecero sentire anche a California, furono le richieste sempre
più numerose per soggiorni alpini a far scoprire alla famiglia Bissoli la
vocazione di imprenditori alberghieri, essi ricostruirono l’osteria che
durante la guerra era stata loro bruciata dai tedeschi e con successivi
ampliamenti ottennero un complesso alberghiero di tutto rispetto, con
tutte le comodità che la struttura offre non hanno eguali nell’area della
valle del Mis, dall’acqua corrente, all’energia elettrica, dai bagni al
telefono. Vero
punto di riferimento per i villaggi circostanti e per i turisti amanti
delle bellezze e della quiete che quella vallata sapeva offrire, grazie
anche alla cucina casalinga e alla sapiente accoglienza riservata agi
ospiti. Alcuni
camion transitavano periodicamente per il trasporto legname , le cui
scorze rimanevano spesso attaccate sulla volta della galleria de “I Stua”
alta solo 2,85 metri. La strada del canal del Mis, aveva bisogno di
continue manutenzioni per via delle frane e dell’instabilità delle sponde
e per questo lavoravano vari stradini divisi nei vari tronchi stradali.
Il divertimento e il ballo
California a metà del ‘900 era ormai meta ideale per chi cercava svago,
qui ci si veniva a sposare, si veniva a far festa il Sabato sera; si
ballava, si cantava, facevano dei matrimoni e i giovani e meno giovani si
divertivano nel famoso albergo dotato di una splendida terrazza
panoramica, ricoperta nei mesi primaverili da una cascata di gerani e
passerella ideale per le sfilate che ogni anno eleggevano Miss California. C’era la sala da ballo,che
al suono delle orchestre e del jukebox era diventato presto il luogo di
aggregazione e di divertimento. Venivano a ballare il Sabato sera e la Domenica
pomeriggio da tutto il canal del Mis ma anche da paesi limitrofi della
valbelluna. Nel ’54 la prima televisione, alcuni giovani venivano in
California per vedere le prime trasmissioni, un autentico spettacolo per
quei tempi!

Si balla in California con il complesso JOLLY, anno 1964. Da sinistra Bordin Armando, Deon Franco, Bellus Ernesto, Maeran
Giorgio, Dalla Rosa Ezio.
L’alluvione
Abbondanti piogge, ormai ininterrotte da tre giorni e i 2 torrenti in
piena, alimentati anche dallo scioglimento della neve, caratterizzarono
l’alba del 4 Novembre 1966, poi si aggiunse anche un vento impetuoso che
non calò mai di intensità, la situazione si presentava talmente critica
che tutti erano seriamente preoccupati per l’incolumità personale e anche
per la sorte di California, in caso di maltempo sempre assediata
dall’irrequieto Mis e dall’imprevedibile Gosalda che, come una condotta
forzata, piomba a valle con un dislivello di quasi 500 metri, puntando
direttamente su California.
La causa
Nonostane ciò, probabilmente anche quel giorno tutto si sarebbe risolto
con i consueti danni riparabili col tempo, se a monte di Don di Gosaldo
delle frane non avessero ostruito il normale corso della Gosalda tali da
creare uno sbarramento naturale. Questa fu la principale causa del
disastro quando verso le 3 del pomeriggio quella specie di diga cedette,
provocando al suo passaggio ingenti danni a Don, proseguendo poi nella
folle corsa e aiutata in questo anche dal Mis, quella massa informe di
acqua, fango e detriti, distrusse irreparabilmente l’abitato di
California, i suoi dintorni e il promettente futuro di un intero comune,
anche la vallata non si è mai più ripresa da quel colpo mortale.
California si era sviluppata ed era cresciuta li’ dove proprio non doveva,
alla confluenza dei due torrenti, più volte in passato la gente era stata
avvisata con piene e alluvioni, ogni anno e anche più volte all’anno
c’erano dei danni quando pioveva più del solito. L’alluvione non provocò
vittime e questa fu l’unica nota positiva di quel giorno terribile che
nessuno dimenticherà, soprattutto coloro che lo hanno vissuto in prima
persona.
L'evacuazione
Gli abitanti, sgomenti, fuggono lontano dalle acque, verso le case alte
sui versanti , le stesse che i loro progenitori avevano lasciato decenni
addietro per trovare più facile vita sul fondovalle, nelle antiche
frazioni non si corre il pericolo di venire travolti da una piena crudele
ed é di lassù che alle prime luci dell'alba del giorno dopo appare la
desolazione. Dov'era California giace una distesa di ghiaia bianca,
percorsa dalle ultime ondate ritardatarie che serpeggiano tra i ruderi di
quelle che erano state abitazioni, botteghe, officine. E' la fine. i
due torrenti che si congiungevano proprio all’imbocco del paese, hanno
allargato i loro alvei a dismisura; California è stata quasi del tutto
spazzata via dalla furia degli elementi e quel poco di essa che ancora si
vede è sommerso dai detriti. Circa
500 persone di California centro e di diversi villaggi con le case in
bilico sulle frane - Patine, Mori, Beltrai, Rozze, Macator, Noneta, Scoli,
Zocche - non sanno che fare di preciso, soltanto sono tutti d’accordo che
dove sono non possono stare, in primavera potrebbe capitare di nuovo il
finimondo, vogliono uscire dalla valle verso la pianura, qualsiasi altro
luogo potrà dare di più e chiedere di meno, l’importante che
la comunità possa rimanere unita. California non verrà mai più ricostruita
e gli sfollati, dopo un primo periodo di grande disagio, saranno sistemati
altrove, soprattutto a Sedico dove nascerà la Nuova California.
Pattine
Anche la strada della valle del Mis, arteria vitale del comunce di Gosaldo,
fu danneggiata in più punti e non più percorribile, nemmeno a piedi, il
canale del Mis era stato restituito interamente alla natura. Gli anni
passarono e sembrava che tutti si fossero dimenticati di quella storica
via che dopo infinite vicissitudini fu invece riaperta nel 1966, trascorsi
appena 30 anni. Oggi si possono vedere le rovine dell’antico paese avvolte
nella vegetazione che si è impadronita della zona molto velocemente. Si
possono ancora distinguere le fisionomie della canonica, dell’albergo
Bissoli e la cabine dell’Enel. Le case sono sparpagliate e diroccate. Poco
sopra l’ex abitato di California c’è l’abitato di Pattine che fu in parte
risparmiato dalla tremenda alluvione perché posto in posizione
sopraelevata rispetto alla valle dove scorrono i torrenti Mis e Gosalda si
congiungono. Pattine era un villaggio con ben 16 famiglie che vi
abitavano, tutte MASOCH eccetto una che era BRESSAN, oggi è ridotto a un pugno di vecchie case non più
stabilmente abitate e con il destino segnato, qualche seconda casa come luogo di villeggiatura.
Nell’ambiente
circostante rigogliosi ontani nascondono gli ultimi ruderi di quello che
fu un paese: il paesaggio ha ripreso l'aspetto originario di 150 anni fa ,
quando solo qualche raro passante si avventurava lungo il greto del
torrente Mis.

Una moltitudine di bimbi a Pattine negli anni
'50.
Ricordo di
gioventù
Nella mia mente, California vive ancora, nel ricordo di gioventù quando
insieme a un gruppo affiatato di amici di Roncoi in sella ai nostri
motorini qualcuno proponeva “dai che andiamo in California” e via lungo la
valle del Mis, una prima tappa al “bar Soffia” a Gena bassa, poi passando
per “I Stua” arrivavamo in fondo alla valle del Mis in località “Titele” e
da qui a sinistra, passato il ponte, in qualche minuto arrivavamo
all’osteria di California, un po’ di vino o una bibita per “farse coraio”
e via verso Tiser, Rivamonte e gli altri paesi dell’agordino.
Come arrivarci
A California non ci si
arriva se non si sa, in ogni caso basta prendere la strada che da Sospirolo porta a Gosaldo, alla fine della valle del Mis, in località
“Bitti” vicino ai ruderi dell'osteria "Titèle", si gira a sinistra
attraversando il ponte di ferro, avanti per un circa 2 kilometri su una
strada sterrata che porta in località “Pattine” dove c’è un parcheggio, da
qui si prosegue a piedi, c’è un torrente da guadare e poi su, tra abeti e
larici per circa 200 metri, i muri cadenti qui non sono rovine qualsiasi,
sono storie di vita vissuta, erano case, albergo, chiesetta, sala da
ballo, erano il centro del divertimento.

California, Pattine e dintorni.
Riflessioni
Ma proviamo un po’ a
metterci noi al posto di questa gente, proviamo ad immaginare di avere
faticato nelle miniere o nei cantieri edili dell’estero venti, trenta,
quarant’anni, per farci una casa, con ore straordinarie, con la silicosi e
vedersi in un attimo portar via tutto e pensare di aver perduto la
giovinezza, di aver faticato proprio per niente!! Le poche rovine che
restano avvinghiate alla montagna, sono la testimonianza che non è stato
un sogno, che California è veramente esistita, che per molti esiste
ancora, luogo dell’anima in cui tutto, vita, divertimento e sviluppo era
ancora possibile.
Addio sfortunata California,
definitivamente addio, non osando nemmeno immaginare una Tua improbabile
rinascita, speriamo di poter contribuire a far sopravvivere almeno il Tuo
ricordo così in futuro nessuno potrà dubitare che un giorno Tu sei
veramente esistita!
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Corriere di California
e la chiesetta


Sognando
California 2016
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©
Cassol
Luciano tutti i diritti sono riservati